giovedì 11 aprile 2013

Estranei

        Capita a volte, di notte specialmente, di pensare ad alcune persone che hai incontrato in modo più o meno casuale e involontario.
Ci hai parlato per un po', hai condiviso un bancone in un bar o un telo mare in spiaggia perché simile al tuo.
Oppure, come mi capita in viaggio, una presa elettrica per ricaricare il telefonino (lo so che non si chiama più così, ma finché sarà piccolo e lo userò per telefonare non vedo altro nome più appropriato), o quell'ormai superato netbook che nonostante di portatile abbia solo il nome, ti ostini a portarti appresso come un cane con quel lungo, polveroso guinzaglio che non è altro che la prolunga da attaccare ad ogni presa nel raggio di due metri dal posto in cui ti fermi.
Non so a voi, ma a me capita.

       Non sai perché alcune persone ti rimangono ancora in mente, mentre altre che vedi sempre, per quanto perbene e premurose, ti lasciano ormai indifferente..ne accetti le attenzioni, magari le ricambi, ma dal giorno dopo potresti anche non rivederle, così...senza un motivo..senza panico.
Forse perché le parole scambiate con un estraneo hanno un sapore particolare: non sono dovute, non sono richieste.. neppure volute, ma vengono da sole, quando magari bastava solo un saluto di cortesia, un sorriso di circostanza o delle semplici scuse (nel caso del telo mare in spiaggia).
Sarà perché sai che poi molto probabilmente (ma non è detto), quella persona non la incontrerai di nuovo e se accadrà non sarà comunque come la prima volta.
Certo non sarà diventato vostro amico, ma non è più un estraneo..un volto che non avevate mai visto e un suono della voce che non avevate mai ascoltato..quel già visto e sentito che farà sì che le vostre parole siano dovute e magari volute.





             
                A questo punto se qualcuno capitato per caso su questo post, o più probabilmente per il mio link su Facebook (in tal caso essendo un amico sentirà l'obbligo morale di leggere fino alla fine per poi , dopo un'occhiata rapida al resto del blog, tornare di fretta  a scorrere la sua bacheca ), si aspetta il racconto dell'incontro che oggi avrei avuto con un estraneo che, visto che non sono in viaggio, né tantomeno è tempo di andare in spiaggia a sbagliare telo, ha molte probabilità di essere stato al bancone di un bar.
Bene, il racconto non lo faccio, perché non era questo l'oggetto del post, e inoltre , forse soprattutto, romperei il format che vuole il miei post brevi, minimalisti e fondamentalmente inutili.




P.S.:
il luogo non è il bancone di un bar e non è successo stamattina, ma ieri pomeriggio..
..lo scrivo stanotte perché, come detto, mi capita di pensarci specialmente di notte, e ieri notte ho dormito.


                                                                                                              Il Sottoscritto

                                                                                                           Costantino Caputo

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